giovedì 7 maggio 2015

Il quartetto dei fratelli Suma: dalle feste di campagna alle feste nuziali nel Teatro Comunale

(Quartetto dei fratelli Suma, collezione famiglia Suma)

 

Alla fine degli anni Cinquanta, le feste nuziali, specialmente quelle con molti invitati, si celebravano nell'attuale Teatro Comunale. Tra un giro e l'altro di dolcetti, paste reali, paste secche, amaretti e vari tipi di rosoli, si ballava accompagnati dalle note del complesso musicale dei fratelli Suma. Il repertorio musicale del quartetto Suma era composto da ballabili, tarantelle, valzer, mazurche, brani popolari della tradizione locale come la pizzica cegliese. Per concertare i nuovi brani musicali i fratelli Suma si riunivano in un locale situato in via Orto La Marina, 58.
"Lj Bicchjerare" erano autodidatti; soltanto Vincenzo aveva preso, per un breve periodo di tempo, lezioni di musica dal maestro Vitantonio Vitale e, sotto la sua guida, imparò la mazurca di "Migliavacca", un brano per fisarmonica che richiedeva una certa abilità tecnica.
Il punto di riferimento del quartetto era il maestro 'Nzino (Vincenzo), che con la sua fisarmonica era in grado di trascinare gli altri componenti del gruppo e suscitare l'ammirazione del pubblico. Nonno Vincenzo spesso ricordava che all'epoca era molto impegnativo esibirsi alle feste. In quegli anni, infatti, non esistevano i sofisticati impianti di amplificazione di cui sono dotati i complessi di oggi. I brani musicali venivano eseguiti dal vivo e richiedevano impegno e massima concentrazione. Nei suoi racconti il nonno rammentava anche il calore e l'allegria che animavano le feste dell'epoca, che si svolgevano in massima parte in campagna, in case private o nel Teatro comunale di Ceglie Messapica.
 
Il complesso era così richiesto che bisognava scritturarlo mesi prima della data stabilita delle manifestazione. Durante i momenti di pausa, Pietro Suma intratteneva il pubblico con alcune macchiette e l'imitazione di personaggi della città, mettendone in risalto alcune caratteristiche fisiche e psicologiche.
I fratelli Suma animavano anche le feste che si tenevano in occasione della partenza dei giovani per il servizio militare. In quegli anni, infatti, i ragazzi, prima di partire per il servizio di leva, organizzavano una festa cui partecipavano i parenti, i vicini di casa e gli amici.

Le altre occasioni in cui il quartetto era molto richiesto erano le serenate. In quei tempi era uso, infatti, che il fidanzato di turno portasse la serenata sotto la casa della propria amata. In quelle occasioni al maestro 'Nzino con la fisarmonica si affiancavano anche Giacomo Federico con la tromba basso e Francesco Di Oronzo col sax baritono. Mentre, nel 1957 i fratelli Suma accompagnarono la telesquadra che trasmise il programma in diretta dal palco del Teatro Comunale di Ceglie Messapica con l'esecuzione del brano musicale intitolato "La panzè".
 
Michele Suma, invece, ideò uno strumento che suscitava la curiosità di tutti. Si trattava di un fusto di latta di forma cilindrica. Dal centro della base superiore, attraverso un piccolo foro, si dipartiva una cordicella tesa da un'asta di legno, una mazza di scopa. La cordicella, sapientemente pizzicata a varia altezza, emanava delle note proprie del contrabbasso. Questo strumento era molto apprezzato nelle esibizioni.
Raccontare dei fratelli Suma vuol dire parlare di un bel pezzo di storia della comunità cegliese e raccontare di fratelli con la vena artistica, con la stessa passione per la musica, che hanno fatto gioire tanta gente.



(Quartetto dei fratelli Suma, collezione famiglia Suma)


(Michele Suma, collezione famiglia Suma)


(Quartetto dei fratelli Suma, collezione famiglia Suma)



 
 

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