martedì 28 giugno 2016

La cappella "Montevecchio"

(La cappella "Montevecchio", foto V. Suma)








"La cappella, le cappelle ascoltavano... storie di un bambino che stava per nascere, maschio, due braccia di più nel lavoro dei campi, dalla ragazza ormai grande che faceva all'amore con il figlio del compare, della gelata che aveva distrutto tutto, dello zio morto, ed alla fine era tutto un amen" (E. Turrisi, Soste di pietra, Regione Puglia, Assessorato alla pubblica istruzione, p.13).






(La cappella "Montevecchio", foto V. Suma)





(La cappella "Montevecchio", foto V. Suma)


lunedì 27 giugno 2016

Antonio Conserva: "Ultima Pasqua"

(Antonio Conserva)




Il post di oggi è dedicato all'amico e poeta Antonio Conserva: "Ultima Pasqua"



"Solo il pensiero può carpire l'essenza della immortalità 
tenendo vivo nel tempo chi si è amato" (Antonio Conserva)









mercoledì 22 giugno 2016

Damiano Leo: "A Tolone"

(Damiano Leo, l'immagine è tratta dal profilo facebook  di Damiano Leo)


 Ricevo da Damiano Leo e pubblico il racconto "A Tolone". Buona lettura!





"A Tolone"

“Vieni in Marina e girerai il mondo”, era questo, in quegli anni, lo slogan pubblicitario per chi voleva arruolarsi. Per me che lo feci, cominciava da subito a diventare realtà.
Il mio vecchio cacciatorpediniere levò le ancore alla volta di Tolone, in Francia. Le promesse cominciavano a realizzarsi e sia io, che i miei giovani commilitoni, gioivamo di una gioia nuova. Non a tutti era data l’opportunità di conoscere porti ed abitudini stranieri. Udire, dalla viva voce, lingue diverse dall’italiano o dal vernacolo. I giovani dall’ora parlavano poco e male la lingua nazionale. Per le strade imperavano i vari dialetti e pochi arrivavano ad un grado scolastico dove poter studiare altre lingue.
L’allegra combriccola di giovani marinai aveva solo me avanti negli studi. Oltre alle medie, dove avevo appreso i primi rudimenti di francese, avevo frequentato anche il primo scientifico. Altro francese. Potevo ben dirmi capace di intavolare un qualche discorso, all’occorrenza. Le quattro o cinque casacche bianche, con il classico solino blu, potevano ritenersi fortunate. Nessuno dei marinai con i quali sbarcai a Tolone, aveva superato le elementari. Niente lingue straniere. Ero io il loro interprete ufficiale.
L’agio, una paghetta suppletiva per quando si era all’estero, doveva bastarci per tutta la sosta francese. Pochi franchi. Comunque non volevamo ripartire senza aver assistito, almeno una volta nella nostra vita, ad uno spettacolo di Can-can francese.
Per la prima libera uscita decidemmo di non visitare alcun ristorante. Non dovevamo e non potevamo sederci comodamente per cenare. Ma qualcosa dovevamo pur mettere nello stomaco. In qualche modo dovevamo pur prenderlo in giro, lo stomaco.
Per alzata di mano si decise di acquistare panini dal forno ed affettati da una salumeria. L’unione delle due cose, ci avrebbe fatto risparmiare. Sì, ma, come far capire alla salumiera cosa doveva affettarci? Toccava a me risolvere la questione. Il francese, più o meno, sapevo parlarlo solo io. Il meno lo nascosi nel mio io, il più lo sbandierai ai miei amici. Panini celati in una busta di plastica, affrontammo la prima Alimentaire. L’enorme scritta sulla porta d’ingresso non destava dubbi: lì avremmo trovato tutto il necesser per riempire i nostri sfilatini.
Nello stesso istante in cui toccava a noi, il mio francese cadde come in un baratro. Perdevo inesorabilmente tutta la mia sicurezza. Non potevo, però, tirarmi indietro. Toccava a me spiegare cosa volevamo. E mi buttai a capo fitto.
«Nu vulon en pè d’affettè pur le notre pen». La signora dietro al bancone mi guardava perplessa. Io, imperterrito, continuavo. «Nu le pen ce l’aviom già. Da chi vulom sulamend en pe d’affitton, salame, prosciut e mortadellà». La proprietaria della salumeria cercava di interrompermi. Supplicava con gli occhi i miei amici di farmi tacere. Ma io dovevo farmi capire. Solo io potevo parlare francese, con la signora e continuai a farlo, cosciente, però, di stare a italianizzare un pessimo francese. «Affitton, nu volom sole affitton – continuavo caparbiamente – le pen no, nu già l’aviom, vulom sol en pe de  martadellà, salame e prosciut».
La commessa parve improvvisamente appagata. Certamente aveva compreso il mio francese. S’allungò verso di noi, restando dietro al bancone e, in perfetto italiano, scandì: «Ditemi esattamente cosa volete, bei marinai».
Uno degli amici glielo disse in perfetto siciliano e quella capì subito.
Ci salutò con una manina. Con l’altra indicò un grosso cartello posto in vetrina. Lo leggemmo: “SI PARLA ITALIANO”. Lo avessimo letto entrando, non avrei sciorinato tutto il mio orribile francese.



mercoledì 15 giugno 2016

"Tesori di carta": Bottega della cartapesta del maestro Piero Balsamo (Ceglie Messapica, Chiesa San Demetrio 5 - 18 giugno)


(Ceglie Messapica, Chiesa di San Demetrio, Tesori di carta del maestro Piero Balsamo, foto V. suma)






Tesori di carta: Bottega della cartapesta del maestro Piero Balsamo, Ceglie Messapica chiesa di San Demetrio 5 - 18 giugno 2016. 





(Ceglie Messapica Chiesa San Demetrio, il maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)




(San Rocco, opera realizzata dal maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)





(Natività, opera realizzata dal maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)


(Bambinello "Rex Mundi", opera realizzata dal maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)





(Bambinello "Rex Mundi", opera realizzata dal maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)



(Madonna Desolata, opera del maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)




(Madonna Desolata, opera del maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)





(Santi Medici, opera del maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)





(Pappamusci, opera del maestro Piero Balsamo, foto V. Suma)




(Foto. V. Suma)




Tesori di carta, Bottega della Cartapesta, di Piero Balsamo, via San Salvatore 17, 72021 Francavilla Fontana (Br)
tesori.cartapesta@gmail.com - www.tesoridicarta.it



martedì 14 giugno 2016

S. Antonio: Il rientro della statua (evento raro e suggestivo)

(Rientro della statua di S, Antonio, foto V. Suma)





Dopo la pioggia incessante di ieri sera, questa mattina alle ore 8.30, la statua del Santo patrono di Ceglie Messapica è rientrata in Chiesa Madre. E' stato un evento raro e nello stesso tempo suggestivo. 



(Rientro della statua di S, Antonio, foto V. Suma)





(Rientro della statua di S, Antonio, foto V. Suma)




(Rientro della statua di S, Antonio, foto V. Suma)



(Rientro della statua di S, Antonio, foto V. Suma)




lunedì 13 giugno 2016

Ceglie Messapica,festa di S. Antonio di Padova: "Santa Messa presieduta dal vescovo Vincenzo Pisanello"


(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)





Ceglie Messapica: Solenni festeggiamenti in onore di S. Antonio di Padova. Messa presieduta dal Vescovo Vincenzo Pisanello.


 (Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)








(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)






(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)




                                          (Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)




                                         (Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)



(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)


(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)


(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)




(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)



(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)



(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)




(Festa di S. Antonio di Padova, Santa Messa presieduta dal Vescovo, foto V. Suma)

venerdì 10 giugno 2016

Damiano Leo: "Bello di mamma"

(Damiano Leo, l'immagine è tratta dal profilo facebook  di Damiano Leo)


 Ricevo da Damiano Leo e pubblico il racconto "Bello di mamma". Buona lettura!






"Bello di mamma"

Le avevano assicurato che entro un mese dall’accorata richiesta, nella sua casa di campagna, si sarebbe accesa una nuova luce. Finalmente, per Giovannina, si sarebbe avverato il sogno della vita. Già immaginava come sarebbe stato l’angioletto che desiderava da sempre, da prima ancora di prendere in sposo il suo Carmelo.
Suo marito, forse perché duro di comprendonio, non si era preoccupato più di tanto. “Tutti, prima o poi, riceviamo qualcosa di grande” – pensava fra sé e sé e continuava – “ non per questo dobbiamo fare il diavolo in quattro”.
Sua moglie, invece, il diavolo in quattro lo fece e come. Avuta la buona novella cominciò a curarsi mani, piedi e capelli come non aveva fatto mai. Conosceva donne che con le unghie lunghe avevano procurate bruttissime. Anche lei avrebbe portato in giro il suo amoretto. Non poteva, quindi, mostrarsi trasandata. Dovevano ben figurare, lei e il suo batuffolo.
L’attesa diventava sempre più estenuante. Come quella dei tartari. Sempre più spasmodica, incresciosa, travolgente. Carmelo proprio non capiva. Di certo importante lo era, l’atteso, ma tutto ha un limite.
Sua moglie non ragionava proprio come lui. L’attesa pesava e i giorni non passavano mai. Nonostante le mille cose da fare. Chi sta per venire va accolto con tutti i sacri crismi. Non potevano – secondo Giovannina – farsi trovare impreparati. Bisognava muoversi, andare, venire, tornare, riandare, fare, disfare, tinteggiare quello che era da tinteggiare, lavare, stirare, cucire, sterilizzare. Certe cose le capiscono solo le donne. E Giovannina era una donna e per giunta molto sensibile. Questo, in verità, il marito glielo aveva sempre riconosciuto e la lasciava fare.
Ora stava lavorando all’uncinetto. Qualcosa di caldo avrebbe sicuramente fatto comodo, all’occorrenza. Il suo pupillo che stava per arrivare – mancavano forse poche ore – non lo avrebbe mai e poi lasciato al freddo.
Nella stanza riservata al grande atteso, non mancava proprio niente: letto, sofà, giocattoli, un grande cesto misteriosamente rivestito di spugna e sistemato nell’angolo più caldo e tante altre diavolerie di cui, sinceramente, neanche Giovannina conosceva l’utilità.
La donna aveva rifatto le tende color arcobaleno. L’uomo ritinteggiato le pareti. Sua moglie ci teneva proprio tanto. Al diavoletto che stava per arrivare sicuramente sarebbero piaciute.
Le avevano detto un mese, non più di un mese. Ma ancora non succedeva nulla. Più volte le era capitato di vedere da lontano qualche impiegato comunale, ma sempre avevano svoltato senza proferirle parole.
Doveva ancora pazientare. Certe situazioni si accomodano col tempo. Forse poteva ancora rivedere alcune cosucce, nella cameretta del grande atteso.
Risistemò il cesto con un morbido asciugamano. Spazzò, lavò, stirò. Dotò la stanza di un radiolone coloratissimo. Lo accese svogliatamente mentre continuava a spolverare. Una notizia le dette buon umore: l’affido diventava meno burocratico. Chissà se la cosa le sarebbe mai tornata utile.
Qualcuno suonò alla porta. Si precipitò. Il grande giorno era arrivato. Le allungarono l’atteso, finalmente: un microscopico cucciolo di cane che le pisciò in grembo.
«Bello di mamma!» esclamò raggiante.


mercoledì 8 giugno 2016

Il 20° anniversario del Distretto Lions 108 Ab - Puglia





Ricevo e pubblico con piacere



Il ventennale del Distretto Lions 108 Ab - Puglia si celebra sabato prossimo presso il Castello Imperiali di Francavilla Fontana con inizio alle ore 18:30. Il programma dell'evento comprende una visita guidata di Castello Imperiali, un concerto dell'Ensemble Chitartarentum e momenti di discussione e riflessione sull'attività dei club del distretto in particolare e dell'associazionismo in generale. 

Clubs partecipanti: Brindisi, presidente Rita Saracino; Mesagne, presidente Pasquale Balice; Francavilla Fontana, presidente Giuseppe Agnusdei; Ceglie Messapica Alto Salento, presidente Massimo Gianfreda; Ostuni Città Bianca, presidente Antonio Calamo. Parteciperanno, inoltre, i Leo di Francavilla F.na e Mesagne.
Interverranno:

- Dino Solazzo, presidente di Zona
- Lucio Romano, presidente 3^ Circoscrizione
- Alessandro Mastrorilli, governatore 

domenica 5 giugno 2016

Ceglie Messapica anni '70: "I tornei di calcio di Don Guanella"

(Foto coll. privata Vincenzo Suma)






L'Amarcord di oggi è dedicato ai "tornei di calcio di Don Guanella". I campionati di Don Guanella, organizzati da Don Mario Marino, sono stanti un punto di riferimento per migliaia di giovani amanti del calcio. Le partite si giocavano il sabato e la domenica pomeriggio nel campo di terra della parrocchia. 
Nella foto vediamo la squadra del Bar Pineta:
in piedi (da sinistra): Domenico Gioia, Emilio Barletta, Francesco Santacroce, Tommaso Cervellera, Cosimo Di Oronzo;
accosciati (da sinistra): Francesco Cervellera, Angelo Suma, Onofrio Faggiano, Cosimo Rodio. 



















giovedì 2 giugno 2016

Ceglie Messapica:"Piazza Plebiscito" (1980)

(Ceglie Messapica, Piazza Plebiscito anno 1980, foto Antonio Spalluti)


"La piazza italiana…è da sempre il centro dell’intelligenza della comunità. Ci vediamo in piazza, andiamo in piazza, scendiamo in piazza…proprio nella piazza affluiscono pensieri ed incontri, affari e promesse".

(Andrea Emiliani, storico dell'arte)

Don Mario Marino e i suoi giovani

(Don Mario Marino e i giovani, foto Nicola Ciracì) L'Amarcord di oggi è dedicato a don Mario Marino e ai suoi giovani calciatori. Per...