venerdì 27 novembre 2015

C'era una volta il Totocalcio...

(Locandina film "Al bar dello sport", collezione privata Vincenzo Suma)


 
(Schedina del 27 - 9 - 1981, collezione privata Vincenzo Suma)
 
 
 
 
C’era una volta il Totocalcio
 
 
Un tempo il 13 al Totocalcio era il sogno ambito da tutti. Nell’immaginario collettivo la vincita miliardaria al Totocalcio era il mezzo utile per risolvere tutti i problemi economici. Il gioco della schedina prevedeva un vero e proprio procedimento, quasi “scientifico”. Durante la settimana si studiavano i pronostici. Si consultava la classifica del campionato e si elaborava il sistema migliore per fare tredici. Le combinazioni erano davvero tante. Ricordo il sistema con 7 doppie ridotte, quello con 3 triple oppure, il sistema con 5 doppie integrali. Il gioco del Totocalcio si chiudeva alle 20.00 del sabato sera. Tutte le partite si giocavano la domenica pomeriggio alle 15.00 e si seguivano alla radio. Attraverso le voci inconfondibili di Beppe Viola, Sandro Ciotti, Enrico Ameri (i radiocronisti della trasmissione radiofonica “ Tutto il calcio minuto per minuto”), gli aspiranti vincitori seguivano i risultati delle partite di calcio. In quei 90 minuti si sperava, si sognava e in casi estremi si cercava di attirare la fortuna (o allontanare la sfortuna)  con alcuni gesti scaramantici, proprio come Lino (Lino Banfi) nel film “Al bar dello sport”.  In quegli anni  il gioco del calcio era meno spettacolare rispetto a quello attuale, ma era un calcio “poetico”. Esistevano le bandiere, ovvero i calciatori (fedelissimi) attaccati ai colori della propria squadra. Tutti conoscevano le formazioni calcistiche a memoria. Oggi questo mondo è completamente scomparso. Il calcio è diventato solo business, basti pensare al calciomercato milionario delle varie società sportive. Il gioco è dominato dalle scommesse online. Si può scommettere in ogni istante e si possono scegliere gli avvenimenti sportivi desiderati.

Il campionato di calcio, invece, è stato frammentato in tante partite giocate nel corso della settimana. Infatti, si gioca il venerdì, il sabato pomeriggio, la domenica a mezzogiorno, la domenica sera e il lunedì. Tutto il sistema sportivo viene dominato dalle esigenze economiche delle televisioni private e dal mondo delle scommesse. Fino ad alcuni anni fa le uniche partite trasmesse in tv erano la differita a sorpresa (solo un tempo) del campionato di serie A e la partita della Coppa dei Campioni il mercoledì sera. Ora, invece, ci sono canali televisivi che trasmettono avvenimenti sportivi in ogni istante della giornata. Tutta questa “abbondanza” ha contribuito a smantellare un mondo mitico fatto di piccole certezze e di grandi emozioni.
 
(Schedina del 30 - 1 - 1983, collezione privata Vincenzo Suma)
 
                       "Tutto il calcio minuto per minuto"

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

giovedì 26 novembre 2015

Damiano Leo: "Il treno di Nicola"

(Damiano Leo, l'immagine è tratta dal profilo facebook  di Damiano Leo)

Ricevo da Damiano Leo e pubblico con piacere il racconto "Il treno di Nicola". Buona lettura!
 
 
Il treno di Nicola
 
di Damiano Leo
 
 
 
Non di rado mi sorprendevo spesso a pensare che se fossi nato asino, uno di quelli utilizzati dai nostri nonni per andare e venire dai campi, avrebbero detto di me che andavo e venivo dal lavoro senza bisogno di essere guidato. Le briglie, il mio padrone, le avrebbe lasciate libere di pendere tra le stanghe del carretto.
Lasciamo stare gli asini e torniamo a me. Da anni, ormai, andavo e venivo, in treno, da San Michele Piovano, paese nel quale la mia ditta mi aveva destinato.
Quell’oretta sui binari non aveva più segreti. Conoscevo a memoria tutti i passaggi a livello, le curve, gli alberi, le fermate, quelle sicure e quelle occasionali. L’avvicendamento dei bigliettai e dei capotreni lo anticipavo ai colleghi di viaggio, senza sbagliare mai un colpo. Quando i conti non tornavano era perché loro avevano altre esigenze.
Alla stazione potevo permettermi di arrivare pochi secondi prima dell’orario di partenza, tanto sapevo anche quale macchinista spaccava il secondo e chi conduceva il suo treno normalmente in ritardo. Le tratte casa - lavoro e lavoro - casa le avevo sulla punta delle dita. Mi capitava anche di appisolarmi e di svegliarmi giusto appunto per scendere dal treno. Soprattutto al ritorno.
Una sera ero particolarmente stanco. Nell’ufficio un via vai che sembrava un porto e per tutte e sette le ore. Neanche il tempo di un caffè. Succedeva.
Era il turno di Nicola, il capotreno che di lavoro proprio non ne voleva sapere. Potevo sedermi qualche minuto. Il calduccio della sala d’attesa mi accarezzava le palpebre. Una formichina, chissà perché, faceva avanti e indietro, sempre sulle stesse mattonelle. Era un piacere seguirla con gli occhi, avanti e indietro, avanti e indietro.
Nicola, con il suo maledetto treno, non arrivava. Persi di vista la formichina. Il calore della stazione non era più quello di prima. Forse si era bloccata la caldaia o l’avevano spenta per economizzare. Sta di fatto che cominciavo ad aver freddo. Il capo, tra le mani, diventava sempre più pesante e il treno ancora non si vedeva. Nicola, Nicola.
Qualcuno mi scrollò pesantemente: «Insomma, casa, tu, non ne hai?». Casa? Io? E perché? E lui, il capostazione: «Ragazzo, la stazione chiude, non puoi più stare qui». Come “chiude”? e Nicola? E il treno?
 
Ceglie Messapica, 8 ottobre 2015

 
 
Notizie biografiche dell'autore.
 
Damiano LEO è nato a Ceglie Messapica (BR) nel 1955.Laureato in Scienze Religiose presso la Facoltà Teologica Pugliese. Membro Honoris Causa dell’Accademia Universale “Federico II di Svevia”. Finalista al premio Nazionale di Poesia “Vittorio Bodini” (edizione 1999) e con sue liriche inedite ha partecipato alla realizzazione delle Antologie sulla condizione della poesia in Puglia e Basilicata: L’Anemone e la luna, Dalla soglia di un sogno, Il segreto della tenerezza e La parola incantata.
Ha pubblicato: Orme d’Echi (1975), Padre Tempo e i sette figli  (1976), Canto per Ceglie (1978), Incontri (1981), Sentimenti (1982), Tralci d’Antichi  Eden (1995) e Le Strade del Cuore (2004).
Ha curato, per conto della Comunità di San Rocco in Ceglie Messapica, il volume Don Oronzo Elia nel ventennale della sua morte (2010).

martedì 24 novembre 2015

La cappella "Falascuso"

(Cappella in contrada "Falascuso", foto Vincenzo Suma)

L'amarcord di oggi è dedicato ad una delle cappelle più antiche del nostro territorio. Si tratta della cappella situata in contrada Falascuso. Oggi, purtroppo, la cappella versa in uno stato di totale degrado e abbandono.



"Le cappelle... soste di pietra, soste di preghiera, soste di raccoglimento, soste dalla fatica, soste dal sudore, soste dal dolore, soste dagli affanni, soste di silenzio, soste di muti colloqui.
Ora, esse, quasi timidamente ed a fatica si fanno largo fra erbe e sterpaglie, fra rovi e biancospini, fra muri diroccati e sgradevole asfalto, sfuggendo, quasi consapevolmente, anzi consapevolmente al frettoloso automobilista che non può nel marasma della velocità del tempo, fare "soste di pietra" . (E. Turrisi, Soste di pietra, Regione Puglia, Assessorato alla pubblica istruzione p. 12).





(Cappella in contrada "Falascuso", foto Vincenzo Suma)






(Cappella in contrada "Falascuso", foto   VincenzoSuma)
 

martedì 17 novembre 2015

Le opere di Antonia Gianfreda

(Nonna alla fontana, olio su tela 60x 80)


Tutti abbiamo avuto una nonna, paziente, gentile, comprensiva, grande lavoratrice. Altre generazioni, altri valori.
 
 
 
 
 
 
(Il mare d'inverno, olio su tela 100x80)


Dopo il frastuono dell'estate, riposiamo in una spiaggia deserta, pervasi da una sottile malinconia
 
 
 
 
 
 
(I trulli, olio su tela 60x80)


I trulli sono il nostro patrimonio. L'insegnamento dei nostri nonni a vivere bene tra le pietre a contatto con la natura. Non bisogna abbandonarli, bisogna prendersene cura.
 
 
 
 

(I pomodori, olio su tela 60x80)


I pomodori sono gli ortaggi più allegri che ci siano,  rimandano a ricordi d'estate e a gustose degustazioni di frise bagnate con l'acqua e con l'olio. Il loro colore è il colore dell'amore.

 
 

lunedì 16 novembre 2015

Le cappelle rurali.

 
 
Si ringrazia Antonio Conserva per la gentile concessione della cartolina
 
 
In questa cartolina possiamo osservare la cappella che un tempo era situata sulla strada che collega Ceglie Messapica a San Vito Dei Normanni. Questa cappella fu abbattuta alcuni anni fa. Un vero peccato!
 


(particolare della cappella)
 
 
 
 
 
 



mercoledì 11 novembre 2015

"Amici miei" compie 40 anni

(Locandina cinema "Amici miei", coll. privata Vincenzo Suma)





Che cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione - Ragazzi come si sta bene tra noi, tra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi? –  Quando penso alla carne della mia carne, chissà perché, divento subito vegetariano !”. (Amici miei)

Amici miei non è solo un film sull’amicizia ma, è anche un film che gioca con  la vita e con la morte.  La pellicola contiene gli elementi caratteristici della cosiddetta commedia all’italiana: il comico e il tragico. Questi elementi hanno caratterizzato per alcuni decenni la commedia del nostro cinema. 
ll progetto originario del film appartiene a Pietro Germi (il nome di Pietro Germi compare nei titoli di testa e nella locandina del film). Il regista genovese però, gravemente ammalato è costretto a rinunciare al progetto (Pietro Germi muore il giorno in cui iniziano le riprese del film). La direzione del film viene affidata ad un altro cineasta importante del cinema italiano: Mario Monicelli. Le riprese iniziano nel 1974. Il cast è costituito da un gruppo di attori in stato di grazia: Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi, Gastone Moschin e Duilio Del Prete. Si forma così un quintetto straordinario. I protagonisti con le loro avventure realizzano una delle commedie più brillanti del cinema italiano degli anni ‘70. Resta memorabile la supercazzola del conte Lello Mascetti, interpretato da Ugo Tognazzi: “Tarapia tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo? No, mi permetta. No, io… scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio””. 
Per combattere la noia e l’angoscia della vecchiaia, i protagonisti si trasformano in zingari ed iniziano a vagare senza una meta precisa. Durante queste avventure inscenano una serie di scherzi cattivi, le zingarate. Vittime di questi scherzi sono i passeggeri di un treno in partenza, gli abitanti di un piccolo paese di montagna, un vecchio e curioso pensionato, il signor Righi, interpretato da un altro grande attore, Bernard Blier. In Amici miei si gioca anche con la morte. Anzi, la morte stessa diventa occasione per inscenare la supercazzola. Giorgio Perozzi, interpretato da Philippe Noiret, sul letto di morte prende in giro anche il prete. Infatti, invece di confessare i propri peccati, il Perozzi inizia a recitare la supercazzola. Con Amici miei va in scena la vita stessa contrassegnata dall’ilarità, dalla  noia, dalla malinconia e dalla morte.
La sceneggiatura del film viene realizzata da Piero De Bernardi, Leonardo Benvenuti e Tullio Pinelli. I personaggi del film prendono spunto da personaggi realmente esistiti. La figura del conte Lello Mascetti, infatti, prende come punto di riferimento il Conte Raffaello Pacini, un nobile decaduto che nel giro di pochi anni aveva dilapidato tutte le sue ricchezze. Anche la supercazzola è un elemento vero. Questo gioco di parole fu inventato dal Conte Raffaello Pacini. La figura dell’architetto Melandri (Gastone Moschin), invece, prende spunto da un architetto fiorentino alto due metri.
Nel progetto originario di Pietro Germi tutta la vicenda doveva essere ambientata a Bologna. Monicelli, invece, sin da subito si mostrò contrario a questa idea. Tutti i personaggi erano fiorentini e pertanto la storia bisognava ambientarla a Firenze. Le avventure dei cinque amici si concludono con un funerale, con la morte del giornalista Giorgio Perozzi. Uno potrebbe pensare a un film comico con un finale tragico. Invece no. Anche la scena “tragica” del funerale diventa un’occasione imperdibile per realizzare un’altra zingarata nei confronti del povero signor Righi (Bernard Blier). Nemmeno la morte riesce a fermare lo spirito goliardico dei nostri vitelloni.
 
Bibliografia consultata
Mario Monicelli, L'arte della commedia, a cura di Lorenzo Codelli, edizioni Dedalo 1986.
P. Fazzini, Amici miei, la trilogia, un mondo a parte, 2008.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

 

martedì 3 novembre 2015

La cappella "Abate Nicola"

(Cappella "Abate Nicola", foto Vincenzo Suma)



 
(Cappella "Abate Nicola", foto Vincenzo Suma)
 
 
 
 
 
(Cappella "Abate Nicola", foto Vincenzo Suma)
 
 
 
 
(Cappella "Abate Nicola", foto Vincenzo Suma)
 




 

lunedì 2 novembre 2015

Pier Paolo Pasolini

(Pier Paolo Pasolini, immagine tratta da internet, Pier Paolo Pasolini immagini)


Oggi ricorre il 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini. Lo vogliamo ricordare con una sua poesia.
 
 
 
Alla mia nazione
 
 
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico,
 
ma nazione vivente, ma nazione europea,
 
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
 
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
 
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
 
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
 
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino !
 
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
 
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
 
tra casa coloniali scrostate ormai come chiese.
 
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
 
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
 
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
 
che il tuo male è tutto il male: colpa di ogni male.
 
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
 
 
(Pier Paolo Pasolini, Versi dal paese dell'anima, p. 178)
 
 
 
 
 
 





domenica 1 novembre 2015

San Lorenzo da Brindisi: la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Vincenzo Pisanello (le foto)

(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)



 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)



 
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
 
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
 
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
 
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)


 
(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)
 
 
 

(30° anniversario San Lorenzo da Brindisi, foto Enza Gioia)


 
 
 
 

 

 



Don Mario Marino e i suoi giovani

(Don Mario Marino e i giovani, foto Nicola Ciracì) L'Amarcord di oggi è dedicato a don Mario Marino e ai suoi giovani calciatori. Per...